Libri

Vivavoce

Vivavoce di Antonio Ferrara

In queste settimane ho letto un libro intitolato Vivavoce in cui il protagonista si chiama Lucio ed è un ragazzo che ha smesso di studiare e di andare a scuola, anche se gli è sempre piaciuto leggere. Un giorno va in biblioteca perché si annoia e decide di iniziare a leggere ad alta voce. Un giorno la mamma gli chiede di andare a comprare “la platessa”, che a lui non piace affatto, e quando si trova vicino agli scaffali dei surgelati un signore gli si avvicina per dirgli che in biblioteca l’ha sentito leggere e siccome ha visto che è molto bravo, gli offre un lavoro. Lucio chiede quanto verrà pagato, ma il signore risponde che per questo lavoro non c’è bisogno di riscuotere soldi. Lucio dice che ci deve pensare e prende il suo biglietto da visita. Dopo qualche giorno decide di accettare questo lavoro, che è quello di andare a leggere ad alta voce per le persone che non stanno bene e che hanno bisogno di distrarsi. Il primo giorno va da un signore molto anziano, ma non si trova bene, poi va anche da un bambino in ospedale, ma anche qui l’esperienza si conclude male.
Lucio chiede di andare a leggere da qualcun altro, allora gli viene dato un altro indirizzo e va a casa di una signora che ha delle piante spinose e che sta sempre sul letto a riposare. Lui la chiama “la signora delle spine”. Dopo un po’ di tempo gli viene dato un altro indirizzo ancora e, quando suona al campanello, gli apre una ragazzina molto bella. Entra in casa e vede seduta una signora che indossa gli occhiali scuri perché è cieca. Lucio inizia a leggere e dopo un po’ la donna riconosce la sua voce: quando si toglie gli occhiali, Lucio la riconosce: è la sua insegnante. Poi succede una cosa che cambierà la vita di Lucio e della bella ragazza… ma meglio non dire altro.

Sara Stepien 2D