2A Progetto COOP: le meraviglie nascoste d’Italia
Civitella in Valdichiana – Maiolica policroma di scuola Robbiana, 1522
Il paese è situato sulla cima di un colle a forma di sella a 525 m. slm in posizione dominante con splendido panorama sulla Val di Chiana e sulle colline che lo separano dalla Val d’Ambra.
Civitella deve storicamente la sua importanza alla collocazione strategica sul territorio rispetto ai percorsi verso Siena e verso Firenze, nonché al suo ruolo di presidio fondamentale della città di Arezzo, i cui Vescovi-Conti vi avevano stabilito una residenza con duplice funzione di rifugio militare e di soggiorno estivo.
Nel corso dei secoli il paese si è strutturato lungo il percorso che dal castello, presso la Porta Senese, portava alla chiesa di S.Maria, sul lato opposto della sella, in direzione della Porta Aretina, costituendo una sorta di grande piazza allungata.
Nell’antica cinta muraria si apre la duecentesca Porta Senese, che inquadra perfettamente il Tabernacolo della Madonna col Bambino, eretto nel punto di biforcazione della via di accesso al paese.
Si tratta di un’opera in maiolica policroma di scuola Robbiana, datata 1522. La particolare tecnica della terracotta invetriata iniziata da Luca della Robbia nel Quattrocento e portata avanti del nipote Andrea e dei suoi cinque figli nel secolo successivo, all’interno di una bottega a gestione familiare e alimentata, con sorprendente vitalità produttiva, da ben tre generazioni di artisti.
Il segreto dei della Robbia, migrato poi furtivamente nelle botteghe di altri importanti maestri del Rinascimento, si è diffuso poi in gran parte dell’Europa.
Si tratta di un’opera in maiolica policroma di scuola Robbiana, datata 1522. La particolare tecnica della terracotta invetriata iniziata da Luca della Robbia nel Quattrocento e portata avanti del nipote Andrea e dei suoi cinque figli nel secolo successivo, all’interno di una bottega a gestione familiare e alimentata, con sorprendente vitalità produttiva, da ben tre generazioni di artisti.
Il segreto dei della Robbia, migrato poi furtivamente nelle botteghe di altri importanti maestri del Rinascimento, si è diffuso poi in gran parte dell’Europa. Oltre alla Vergine in trono, con il Bambino benedicente seduto sulle ginocchia, sono raffigurati due angioletti e la colomba, simbolo dello Spirito Santo; la scena è contornata da una ghirlanda di foglie e frutti.
Nel colorito biancorosato dell’incarnato risalta ancora, dopo cinquecento anni, la luminosità dell’invetriatura.
Verde, giallo e blu cobalto sono i colori tipici della produzione policroma robbiana.
L’effigie della “Madonna col Bambino” è stata completamente restaurata nel 2009.
Si ringrazia il Comune di Civitella per i materiali e la collaborazione.
Classe 2A
Una particolarità dell’effigie è il mutare dell’espressione dei personaggi secondo il punto di vista di chi osserva.
particolare del Bambino volto della Vergine (destra) volto della Vergine (sinistra) libere interpretazioni libere interpretazioni