Incontro sui diritti dei bambini con G. Clima e F. D’Adamo
Sabato 20 novembre io e la mia classe, la seconda C dell’istituto comprensivo Martiri di Civitella, abbiamo partecipato ad un incontro online con 2 scrittori: Gabriele Clima e Francesco D’Adamo. Entrambi gli scrittori dovevano presentare un loro libro, ciascuno diverso rispetto a quello dell’altro sotto molti punti di vista, come personaggi, trama e punto geografico dove si svolgeva la storia, ma entrambi i racconti avevano una cosa in comune: i diritti dei bambini.
Verso le 09:00 ci siamo collegati nella diretta organizzata dalla libreria “La Casa sull’albero”, dove dopo aver fatto i vari ringraziamenti, una ragazza ha invitato a parlare gli scrittori. Il primo a parlare è stato Francesco D’Adamo, che già conoscevamo dal momento che avevamo adottato un suo libro in classe “Jhonny il seminatore”. Egli ha presentato il suo libro “Storia di Iqbal” che narra di un ragazzino pakistano, di nome Iqbal della nostra età, costretto a lavorare in una fabbrica di tappeti incatenato al telaio giorno e sera, per ricevere poi una misera paga sufficiente per mangiare. Un giorno trovò il coraggio di liberarsi e denunciare alle autorità il suo padrone, diventando un famoso simbolo della lotta contro lo sfruttamento minorile. Purtroppo dopo poco tempo fu trovato e ucciso da dei sicari.
Il secondo a parlare, è stato Gabriele Clima, l’autore del libro “I fiori di Kabul” dove scrive di una ragazzina di nome Maryam che abita in Afghanistan, dove alle donne sono vietate molte cose, anche solo il semplice fatto di andare in bicicletta. Proprio per questo un giorno Maryam incontrerà una donna in bicicletta, e rimasta colpita da questa scena, deciderà di ribellarsi e andare a protestare, compiendo una azione molto coraggiosa e anche rischiosa, attraversando l’Afghanistan proprio in bici.
La cosa che mi ha colpito più di questo incontro, che abbiamo terminato verso le 10:00, è stato il fatto che le storie raccontate sono purtroppo fatti realmente accaduti, e che succedono ancora, e questo mi ha fatto riflettere sulla fortuna che abbiamo essere nati in un paese dove i diritti di bambini, donne e minoranze vengono rispettati.
Emma Mascheri 2C