Mountain bike
Ho la passione per la mountain bike da quando sono piccolo, ricordo ancora la prima volta che ho toccato i pedali di una bici senza rotelle, era una sensazione molto strana, dato che avevo sempre avuto una bicicletta con le rotelle; non riuscivo ad abituarmi senza.
Dopo molto cadute riuscì a restare in equilibrio e a fare qualche metro senza cadere, ricordo che andare in bici mi ha appassionato da subito perché avevo la possibilità di viaggiare in autonomia e dove volevo. Da lì capii che sarebbe stato il mio sport. Dopo un po’ ho incominciato a praticare lo sport della mountain bike quando avevo più o meno 7 anni, mi affascinava molto il modo in cui i più grandi riuscivano a fare acrobazie spettacolari e molto pericolose, così da lì iniziai ad impegnarmi anche io per provare ad impararle pure io (ovviamente con scarsi risultati).
Quando avevo circa 9-10 anni i miei genitori mi permisero di girare in bici anche da una distanza maggiore da casa nostra, così io e dei miei amici abbiamo iniziato ad andare in giro e divertirci per il mio paesino e anche oltre, ricordo anche che appena arrivava l’estate eravamo tutti molto gasati perché potevamo stare fuori tutto il giorno (o quasi) perché alle 7 in punto dovevo puntualmente tornare a casa per fare i compiti, odiavo che gli altri potessero stare fuori a giocare e io invece in casa a fare i compiti.
Ad oggi la passione per la mountain bike non l’ho persa anche se il Covid-19 mi ha limitato molto dato che non potevo praticare mountain bike, ma io non mi ero arreso perché avevo continuato ad andarci anche senza praticare lo sport, e certo non era entusiasmante tanto quanto lo sport però almeno mi divertivo lo stesso.
Il 3 novembre 2021,giorno del mio compleanno, i miei genitori mi hanno regalato una nuova bici migliore di quella vecchia, con freni a disco (molto meglio del classico freno) e ruote più adatte ad un terreno sterrato. Questo regalo è probabilmente il migliore che mi sia mai stato fatto e sono molto contento di questa nuova bici.
Fabianelli Alessandro 2C
Esistono due certificazioni maggiormente diffuse a livello mondiale che ci parlano di una gestione sostenibile del patrimonio boschivo del pianeta.
La più famosa isola di plastica di trova nell’Oceano Pacifico ed è nota come Great Pacific Garbage Patch2. È la più antica al mondo, la sua esistenza è stata ufficializzata nel 1997, ma la sua presenza era già nota dagli anni ’70. È anche l’isola di plastica più grande, con una superficie stimata pari a quella della penisola iberica. Nessuno sa quanti detriti siano presenti e compongano il Great Pacific Garbage Patch, anche perché è troppo esteso per permettere un’accurata misurazione. Inoltre, non tutta la spazzatura galleggia sulla superficie, i detriti più densi possono affondare per diversi centimetri o anche metri sotto la superficie, il che rende l’area del vortice quasi impossibile da misurare.
Il Villaggio di Babbo Natale si trova a Rovaniemi, in Finlandia. Babbo Natale ha fatto della Lapponia, nel nord della Finlandia la sua casa da secoli e il Circolo Polare Artico gli sta a cuore proprio perché molti segreti del Natale affondano le loro radici in questo luogo magico. Il Villaggio di Babbo Natale è una destinazione adatta per le famiglie, con tantissime cose da vedere e da fare e per tutte le età.
Terra di Sami, aurore boreali soli di mezzanotte, la Lapponia è un luogo indimenticabile a due passi dal Circolo Polare Artico.
Le pale eoliche producono l’energia eolica cioè quella prodotta dal vento.
Nella stratosfera vi è un’elevata concentrazione di ozono importante perché funziona come un filtro che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette emanate dal Sole, che altrimenti sarebbero troppo forti, e allo stesso tempo aiuta a produrre quell’effetto serra che non è affatto nocivo di per sé, ma anzi aiuta a riscaldare il nostro pianeta.