Film

Le petit Nicolas

“Le petit Nicolas” è un film che abbiamo visto in classe insieme alla prof.ssa Martino di francese e, dopo la visione, abbiamo fatto degli approfondimenti sia con lei che con la prof.ssa Dragoni di italiano.
Il film parla di un bambino di otto anni che teme l’arrivo di un fratellino. Visto che un amico che ne aveva avuto uno da poco dice di trovarsi male nella nuova situazione, e temendo che i suoi genitori lo vogliano abbandonare per dedicarsi al nuovo arrivato, Nicolas e i suoi amici decidono di cercare qualcuno che lo possa liberare del fratellino subito dopo la nascita per farlo rimanere figlio unico.
Qualche tempo dopo, però, lo stesso amico che si era lamentato cambia idea e fa notare al protagonista tutti i lati positivi di avere un fratello minore. Nicolas allora decide di volersi tenere il fratellino, ma alla nascita del nuovo arrivato, succederà qualcosa di inaspettato…
Non dico il finale perché è la parte che mi è piaciuta e mi ha “sconvolto” di più e se dovessi disegnare il plot della storia, la curva del climax e del colpo di scena la inserirei alla fine (Serena).
Anche a me è piaciuto molto il finale (Edoardo, Mehdi, Giulia).
Se dovessi disegnare il plot della storia, la linea sarebbe piena di curve del climax (Noemi).
Mi è piaciuta la scena in cui il secchione della classe, quello con gli occhiali che faceva sempre la spia, viene preso a schiaffi. Comunque, secondo me, il regista vuol far capire che non bisogna dar retta agli amici perché ogni persona e ogni famiglia sono delle realtà a sé (Lisa).
Anche la mia scena preferita è quando il secchione e spione della classe si toglie gli occhiali per una visita dal dottore e si becca uno schiaffo (Cassandra).
Le scene che mi sono piaciute di più sono quelle in cui i bambini mettono il detersivo dentro la zuppa e, alla fine, quando Nicolas, a proposito del neonato, dice che sembra “abbia quattro chiappe” (Damiano).
A me è piaciuta la scena della supplente che ha detto che l’ultimo della classe, secondo lei, era il più sveglio perché non chiacchierava con gli altri (Noemi).

Si capisce che il film è ambientato nella Francia degli anni ’50 perché gli adulti e i bambini hanno l’abbigliamento di quell’epoca e la classe era formata solo da maschi, per gli elettrodomestici molto diversi da quelli di oggi (aspirapolvere, televisione, telefono), per gli arredi delle aule, delle abitazioni e dei negozi e per le automobili che erano in circolazione.
Abbiamo riflettuto sul rapporto maschio-femmina che si può capire dal film: la mamma di Nicolas non lavora e passa il tempo a fare le faccende domestiche, mentre il babbo va al lavoro, le donne stanno tra loro, le bambine non sono tanto amate dai maschi, ma sono anche più forti di loro, benché fossero più favoriti i maschi, per esempio era difficile che le donne guidassero le auto.
Abbiamo anche riflettuto sul rapporto che noi abbiamo con i nostri fratelli e le nostre sorelle.
Io ho una sorella e, per alcune cose, è un vantaggio, per altre un po’ meno. Per esempio, un vantaggio è quello di venire aiutata a ragionare quando un compito non mi riesce, fino a che alla fine riesco a farlo; uno svantaggio è quello che se ho qualcosa la devo per forza dividere con lei (Elisabetta).
Io ho un fratello maggiore di 19 anni e quando siamo in giro o quando lui è con i suoi amici è gentile; però quando siamo a casa facciamo la lotta e mi faccio sempre male io. Quando siamo dai miei cugini e non mi fanno giocare, lui dice di cambiare gioco e poi fa vincere me (Edoardo).
Io ho un fratello e ne vado molto fiera perché ci vogliamo bene e ci intendiamo con uno sguardo, ci siamo sempre quando uno dei due ha bisogno dell’altro (Lisa).
Il rapporto tra me e mio fratello adesso è più maturo, ma da piccoli facevamo la lotta e ci davamo certe pizze che neanche quello che recitava nel telefilm Don Matteo (Giulia).

Con le mie sorelle litigo spesso, però quando giochiamo insieme ci divertiamo tantissimo: organizziamo sorprese, spettacoli e ridiamo di buon gusto. Quando una delle due o tutte e due sono fuori a dormire io da un lato sono felice, dall’altro dispiaciuta perché dormo da sola (Noemi).
Ho un fratello di dieci anni e uno di due, ma mi diverto di più a giocare con quello di due perché è più tranquillo (Emanuele).
Secondo me avere un fratellino è una cosa bellissima. Ovvio, a volte litighiamo, ma la maggior parte del tempo giochiamo insieme. In alcune occasioni lo ricatto, magari dicendo alla mamma qualcosa che ha fatto, ma poi torniamo ad essere d’accordo. Magari vorrei provare come ci si sente ad avere un fratello più grande, oppure una sorella (Alessia).
Il rapporto con le mie sorelle è buono, anche se a volte litighiamo. Ci divertiamo a giocare insieme, soprattutto fuori quando c’è il sole, ma anche in casa ci divertiamo a suonare i nostri strumenti o a raccontarci delle storie. Spesso io leggo alle mie sorelline i miei libri (Chiara).
Io non ho un fratellino, ho un “demonio”! Già a tre anni sapeva picchiare come un pugile trentenne professionista; avrei decisamente preferito una sorellina o un fratellino. Gli voglio bene, anche se a volte mi preoccupo un po’ troppo per quando crescerà (Damiano).
Io sono figlio unico, sto bene così e non vorrei fratelli (Giovanni).

In una delle prime scene del film la maestra scrive alla lavagna questo titolo del tema: “Raccontate quello che farete da grandi”. Gli amici di Nicolas hanno già le idee abbastanza chiare: uno vuol fare il ministro per mangiare bene durante le cene di lavoro, un altro il lavoro del padre ricco sfondato, un altro il campione di ciclismo, uno il bandito, uno il poliziotto…
Nicolas, inizialmente, non ha le idee chiare, anche perché dice che la sua vita è bella così e non vuole che cambi, però alla fine capirà che cosa vuole fare da grande…
E noi? Abbiamo un’idea di quello che potremo fare da grandi?
Ce lo ha chiesto la prof e noi abbiamo risposto così: la ballerina, la cantante, la scienziata, l’attrice comica, la stilista, la professoressa di geografia, il carabiniere, il pompiere, il militare, il musicista, lo streamer, lo youtuber, il game designer, lo scienziato astrofisico, la mamma, la zia single ricca, famosa e invidiata da tutti, il pizzaiolo, il calciatore, la cameriera. Oppure entrare a lavorare alla Ceia.
Anche se le nostre idee, un po’ come quelle di Nicolas, non sono ancora chiare.

Chiara Sbrighi, Cassandra Palazzolo, Tommaso Amorosi, Noemi Lapini, Emanuele Dimroci, Mehdi Houbad, Thomas Carambia, Lorenzo Avanzati, Giulia Galastri, Gabriele Troia, Giovanni Violetti, Damiano Faralli, Samuele Imparati, Edoardo Miele, Elisabetta Guidi, Lucci Lisa, Bigiarini Serena, Barbagli Alessia 1B