La casa di carta
Siccome nel blog c’è già un post su una delle serie che ho apprezzato di più, La casa de Papel, vi parlerò di quello che mi ha colpito maggiormente di questa serie, visto che le serie tv sono uno dei miei passatempi preferiti.
Questa è una serie che parla di 12 rapinatori che decidono di darsi dei nomi di città, come Nairobi, Helsinki e Berlino, e sono comandati dal “professore”, che è un uomo che vuole replicare la rapina di suo padre rimasto ucciso da un poliziotto in un supermercato.
I nomi delle città servono per non conoscersi e non farsi conoscere.
I rapinatori si vestono con tute rosse e maschere del pittore Salvador Dalì. Il primo colpo avviene alla Zecca di stato in Spagna e il secondo nella banca di Spagna.
I rapinatori vogliono rubare la riserva d’oro nazionale, ma il caveau possiede un sistema di sicurezza che lo fa allagare, così loro indossano delle tute da sub, si immergono nel caveau, prendono i lingotti d’oro e li fanno sciogliere, rimodellando l’oro in palline.
Potrebbero venire in mente queste domande:
Vorranno portare via le palline attraverso i buchi da dove esce l’acqua?
Lo scoprirete solo se anche voi inizierete a seguirla.
Fatelo, perché la serie è molto avvincente.
Il titolo “La casa de papel”, cioè “La casa di carta”, si chiama così perché nella prima serie si vede che dentro la Zecca si stampano le banconote.
Gabriele Troia 1B