Una fiaba moderna e una “chiacchierata” con l’autore
Qualche giorno fa la prof Dragoni ha finito di leggere ad alta voce il libro “Anselmo e Greta” di Francesco Formaggi, una fiaba moderna che riscrive la storia di Hansel e Gretel ambientata ai giorni nostri e che abbiamo ascoltato molto volentieri.
Dopo la lettura ci siamo messi a riflettere su trama, ambiente, personaggi, messaggio e connessioni, ad esempio sui due fratelli protagonisti che vivono in condizioni di povertà e che un genitore cerca di abbandonare, sul riferimento ai dolci, a una donna cattiva che sembra una strega e al lieto fine.
I messaggi del libro sono interessanti e, secondo noi, riguardano l’utilizzo dannoso dei social e dell’eccesso dei videogame, il fatto di non fidarsi delle apparenze e di non abbattersi mai di fronte agli ostacoli.
La nostra prof ha inviato all’autore un file con le nostre domande e lui ha ci ha risposto nel giro di pochissimi giorni! Questa cosa ci ha sorpreso e ci ha fatto molto piacere!
Gli avevamo chiesto da dove abbia preso l’ispirazione per il libro e quanto tempo ci abbia messo a scriverlo e lui ci ha risposto che l’idea è venuta al festival della letteratura per ragazzi Mare di Libri, una manifestazione gestita da volontari giovanissimi che si svolge in estate a Rimini, dopo che la sua editor gli aveva proposto di riscrivere una fiaba un po’ noir. Così ha pensato di ambientare la fiaba di Hansel e Gretel in una grande metropoli e, mentre stava tornando a casa in treno, ha scritto l’incipit in un taccuino, facendosi ispirare dal rumore che rimbombava nel vagone. Ha continuato a scrivere il libro a casa e lo ha finito circa in un mese.
Ha detto che non ha mai incontrato il disegnatore che ha fatto le illustrazioni del libro e che in questi casi, come per le copertine dei libri e dei titoli, la scelta è della casa editrice.
Per quanto riguarda i protagonisti, si è ispirato ai figli di un suo caro amico che avevano la stessa di Anselmo e Greta e ha detto che spesso i bambini vengono sottovalutati perché si attribuiscono loro meno capacità e competenze di quante ne posseggano. Ci ha anche detto che molto dipende dal contesto e che, ad esempio, in Giappone bambini di 5 o 6 anni, come Anselmo e Greta, sono molto autonomi e vanno a scuola o nei mezzi pubblici da soli, indicandoci anche un link per approfondire l’argomento.
Gli abbiamo chiesto se per la città di Big City, così chiamata nel libro, si sia aspirato a una città in particolare e lui ha risposto che inizialmente aveva ambientato la storia a New York, anche se non c’è mai stato, ma l’ha vista nei film e ha ricercato le informazioni su Google Maps.
A fine descrizione ha fatto leggere tutto alla sua amica pittrice che vive lì e lei gli ha confermato che l’aveva descritta benissimo, soprattutto il fumo che esce dai tombini. Alla fine però ha preferito non mettere il nome alla città e considerarla solo una megalopoli simbolica in cui l’individuo scompare nella massa anonima.
Gli abbiamo infine chiesto se farà un sequel (seguito) del libro, ma lui ci ha risposto di no, lasciandoci con la curiosità di leggere una nuova riscrittura di una fiaba italiana a cui sta lavorando adesso.
Ci ha anche proposto di scrivere noi un sequel o uno spin-off (storia parallela ricavata da quella originale) o un prequel (antefatto) e per noi, specialmente per Giovanni e Cassandra, si tratta di una bellissima idea.
Tra l’altro noi avevamo già pensato a dei finali alternativi, ad esempio a far diventare Greta, che è rimasta affascinata dal mondo artificiale della strega-Ursula e che ha conosciuto i suoi segreti, una baby Chiara Ferragni. Qualcuno di noi ha detto che ci proverà a scrivere un nuovo finale, magari anche sotto forma di fumetto (per esempio, anche Giovanni vuole scrivere e illustrare una fiaba classica intitolata Pollicione e potrebbe inserire anche i personaggi di Anselmo e Greta).
Chiara è rimasta colpita dal fatto che l’autore abbia pensato alla storia mentre era in treno perché anche a lei è successa una cosa simile mentre viaggiava in auto per andare a trovare i nonni a Cesena: era inverno e, guardando fuori dal finestrino e ascoltando la musica, osservava le montagne innevate degli Appennini e il suo plot (trama della storia) iniziava a prendere forma; arrivata a casa ha iniziato a scriverla e sta continuando ancora oggi.
Gabriele, Giulia, Thomas, Mehdi e Lorenzo sono rimasti affascinati dall’ispirazione di Big City con New York, mentre Alessia dall’ispirazione di Anselmo e Greta ottenuta con i figli del suo amico e altri, come Mehdi, Lisa, Noemi dal fatto che autore e illustratore possano lavorare separati.
Samuele, Tommaso e Damiano sono rimasti colpiti dal fatto che per scrivere il libro l’autore ci abbia messo soltanto un mese e a tutti ha fatto molto piacere che abbia risposto in così poco tempo. Come dice Lorenzo, gli scrittori hanno molto da fare ed è stato bello che Francesco Formaggi abbia trovato tempo per rispondere alle nostre domande.
Molti di noi, tra cui Tommaso, Thomas ed Emanuele, sono curiosi di sapere quale fiaba italiana stia riscrivendo e sperano che il prossimo libro da leggere in classe sia proprio quello. Non ci resta che avere un po’ di pazienza e presto lo scopriremo.
Mille grazie a Francesco Formaggi da parte di tutti noi.
Classe1B