Naufragio di Crotone
L’imbarcazione partita dalla Turchia verso l’ Italia domenica 26 febbraio mattina si è spezzata in due a causa del mare mosso a pochi metri dalla riva del litorale di “Steccato” di Cutro, a Crotone. Circa 80 persone sono state salvate, ma si temono quasi 100 morti in totale. Il barcone, partito quattro giorni prima dalla Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afgani e siriani, era stato individuato nella serata di sabato da un aereo. Dal porto di Crotone hanno preso il mare due unità della Guardia di finanza, ma le pessime condizioni hanno obbligato gli equipaggi a rientrare. Il 27 febbraio poi, verso le 4, una telefonata internazionale, proveniente dalla stessa imbarcazione, ha provato a dare l’allarme alla Sala operativa del Gruppo aeronavale della Guardia di finanza, il telefonista, però, a causa di un inglese stentato, non ha dato indicazioni utili, ma gli operatori hanno comunque capito che poteva essere accaduto qualcosa di grave ed hanno dato l’allarme. Quando sono arrivati sul posto, i soccorritori si sono trovati davanti uno scenario di morte, con la tragedia che si era già consumata. L’ipotesi più probabile è che il barcone di legno si sia infranto contro uno scoglio sommerso ad un centinaio di metri dalla riva, rimanendo in balia delle onde che l’hanno spezzato completamente facendo riversare in mare il suo carico umano. Pochi, a bordo, sapevano nuotare e con la corrente e la forza del mare non ce l’hanno fatta.
Luca Falsetti, Rosy Iuliano, Elena Rossi, Manuel Poggiolini, 3C