Noi e il cantore in ottava rima
Un nuovo progetto della scuola ha riguardato l’incontro con un cantore in ottava rima.
Nel primo incontro abbiamo cominciato a cercare con lui qual era la definizione che noi davamo di poesia, bellezza e perfezione.
Nel secondo incontro abbiamo scelto, come classe, l’argomento della filastrocca che avremmo scritto insieme al cantore, individuando il soggetto e la struttura. Poi abbiamo cominciato a scriverla. Nel terzo e ultimo incontro l’abbiamo finita e cantata tutti insieme.
Questa esperienza ci è piaciuta molto ed è stata molto utile a capire come si creano i versi delle filastrocche con le loro rime e l’importanza del lavoro che si fa sul lessico e sulla ricerca delle parole più adatte al tema trattato.
Ecco il testo che è uscito della filastrocca della 2B:
Me ne stavo tranquillo nel porcile
a mangiare nel trogolo la broda
e vidi il macellaio nel cortile
un brivido partimmi dalla coda
più si avanzava il truce macellar
e più la tremarella mi veniva a pigliar
con la pannuccia tutta insanguinata
teneva in mano dei lunghi coltelli
l’anima mia vedevo già spacciata
la sorte rivedevo dei fratelli
gli occhi suoi grandi privi di pietà
mi stava misurando per tagliarmi a metà
il grugno mi agganciò ferocemente
con grande forza mi tirò vicino
e la paura mi offuscò la mente
maledì con uno sguardo l’assassino
la sua pistola al capo mi puntò
senza alcuna pietà il capo mi forò
le palpebre mi caddero pesanti
un dolore lancinante mi travolse
la vita intera mi passò davanti
uno sconforto a quel punto mi colse
un gran silenzio intorno a me piombò
e l’ultimo respiro il corpo mio esalò
un anno in un porcile mi han rinchiuso
per fare del mio corpo una porchetta
e dall’allevatore venni illuso
di correre felice tra l’erbetta
sempre sognavo il bosco e il fiumicel
ed un mondo migliore e privo di macel
o uomini che amate il costoliccio
io spero che vi vada di traverso
per far tre finocchione ed un salsiccio
il sangue mio nel mondo fu disperso
vi maledico per tutto questo mal
che vi venga la gotta e i calcoli renal
Classe 2B
Esistono due certificazioni maggiormente diffuse a livello mondiale che ci parlano di una gestione sostenibile del patrimonio boschivo del pianeta.
La più famosa isola di plastica di trova nell’Oceano Pacifico ed è nota come Great Pacific Garbage Patch2. È la più antica al mondo, la sua esistenza è stata ufficializzata nel 1997, ma la sua presenza era già nota dagli anni ’70. È anche l’isola di plastica più grande, con una superficie stimata pari a quella della penisola iberica. Nessuno sa quanti detriti siano presenti e compongano il Great Pacific Garbage Patch, anche perché è troppo esteso per permettere un’accurata misurazione. Inoltre, non tutta la spazzatura galleggia sulla superficie, i detriti più densi possono affondare per diversi centimetri o anche metri sotto la superficie, il che rende l’area del vortice quasi impossibile da misurare.
Il Villaggio di Babbo Natale si trova a Rovaniemi, in Finlandia. Babbo Natale ha fatto della Lapponia, nel nord della Finlandia la sua casa da secoli e il Circolo Polare Artico gli sta a cuore proprio perché molti segreti del Natale affondano le loro radici in questo luogo magico. Il Villaggio di Babbo Natale è una destinazione adatta per le famiglie, con tantissime cose da vedere e da fare e per tutte le età.
Terra di Sami, aurore boreali soli di mezzanotte, la Lapponia è un luogo indimenticabile a due passi dal Circolo Polare Artico.
Le pale eoliche producono l’energia eolica cioè quella prodotta dal vento.
Nella stratosfera vi è un’elevata concentrazione di ozono importante perché funziona come un filtro che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette emanate dal Sole, che altrimenti sarebbero troppo forti, e allo stesso tempo aiuta a produrre quell’effetto serra che non è affatto nocivo di per sé, ma anzi aiuta a riscaldare il nostro pianeta.