A lezione di scienze. “La cellula”
Per studiare la cellula, oltre al libro, la prof.ssa ha trovato un modo davvero geniale: ci ha chiesto di costruirla.
Lezione di scienze, prof. Piattelli: “Per le vacanze di Natale vi assegno un modellino della cellula”.
Il compito non consisteva soltanto nel fare un modellino di pasta di sale, ma anche nello studiarlo.
Così gli alunni della 1^D si mettono al lavoro e, tra chi decide di farlo in gruppo e chi lo fa da solo, escono fuori delle cellule più che presentabili.
Il modo in cui farlo era stato spiegato bene dalla professoressa: ”Potete scegliere tra cellula animale e vegetale, troverete su Google un sacco di procedimenti, e una volta che avrete costruito il vostro progetto, attaccateci targhette o bandierine, per indicare ogni parte della cellula”.
Io ho scelto di fare la cellula animale e, cercando su Google, effettivamente ho trovato un sacco di maniere diverse per costruirla; dopo aver trovato il video che mi piaceva di più (https://www.youtube.com/watch?v=6spTX8IAsFI), ho iniziato a realizzarlo: ho preso acqua, sale, farina e un piatto di plastica.
Con dei coloranti alimentari ho colorato le varie paste, mi sono un po’ sporcata nel modellarle, ma difficoltà zero.
Per le bandierine ho preso degli stuzzicadenti e un foglio, ci ho scritto le varie parti e ho finito.
Certo, devo ancora studiarlo, ma il grosso è andato.
Irene Bacchi 1D
In seguito alla lezione di scienze sulla cellula, l’insegnante ci ha chiesto di creare un modellino di cellula animale o vegetale, con pasta di sale, ma anche studiarlo.
Come prima cosa ho cercato su Google delle immagini di una cellula animale, poi mi sono procurato il materiale che mi serviva per realizzarla: ho impastato il sale con la farina, l’acqua e dell’olio e ho cominciato a dare forma al mio modellino di cellula animale, utilizzando come base un piattino di plastica; una volta ultimato, l’ho colorato con le tempere e infine ho indicato i nomi delle varie parti della cellula, per rendere il lavoro più completo.
Ecco quello che ho realizzato!
Thomas Ascione 1D
Con la prof di scienze abbiamo realizzato dei modellini di cellule eucarioti; animali o vegetali (a nostra scelta) con la pasta di sale o polistirolo.
Per fare il modellino ho fatto questo:
-
ho mischiato farina, sale e pochissima acqua, il modellino a me è risultato un po’ troppo duro, quindi ho aggiunto altra acqua (poca),
-
se il modellino risulterà troppo appiccicoso si dovrà aggiungere altra farina (non tanta),
-
dopo aver creato l’impasto ho aggiunto i coloranti,
-
dopo aver aggiunto i coloranti ho iniziato a formare la cellula sopra un piattino di plastica,
-
ho iniziato dal citoplasma, stendendolo su tutta la superfice del piattino, sono passato al nucleo mettendolo più o meno al centro e poi ai diversi organuli.
Il passaggio più complicato è stato inserire il nucleolo all’interno del nucleo, ci ho impiegato quasi mezz’ora, ma magari per qualcun può essere stato più facile.
Io poi ho ricolorato il mio modello con i pennarelli perché i colori erano molto sbiaditi, ad esempio il rosso dei mitocondri era diventato rosa, e non ero soddisfatto.
Alla prof. il modellino è piaciuto e, siccome dovevamo presentare i nostri lavori alla classe, io ho spiegato il mio abbastanza bene (qualche imperfezione nella domanda sulla cellula vegetale, visto che sapevo bene quella animale, ma nel complesso è andato tutto bene).
Tommaso Cacioli 1D
Esistono due certificazioni maggiormente diffuse a livello mondiale che ci parlano di una gestione sostenibile del patrimonio boschivo del pianeta.
La più famosa isola di plastica di trova nell’Oceano Pacifico ed è nota come Great Pacific Garbage Patch2. È la più antica al mondo, la sua esistenza è stata ufficializzata nel 1997, ma la sua presenza era già nota dagli anni ’70. È anche l’isola di plastica più grande, con una superficie stimata pari a quella della penisola iberica. Nessuno sa quanti detriti siano presenti e compongano il Great Pacific Garbage Patch, anche perché è troppo esteso per permettere un’accurata misurazione. Inoltre, non tutta la spazzatura galleggia sulla superficie, i detriti più densi possono affondare per diversi centimetri o anche metri sotto la superficie, il che rende l’area del vortice quasi impossibile da misurare.
Il Villaggio di Babbo Natale si trova a Rovaniemi, in Finlandia. Babbo Natale ha fatto della Lapponia, nel nord della Finlandia la sua casa da secoli e il Circolo Polare Artico gli sta a cuore proprio perché molti segreti del Natale affondano le loro radici in questo luogo magico. Il Villaggio di Babbo Natale è una destinazione adatta per le famiglie, con tantissime cose da vedere e da fare e per tutte le età.
Terra di Sami, aurore boreali soli di mezzanotte, la Lapponia è un luogo indimenticabile a due passi dal Circolo Polare Artico.
Le pale eoliche producono l’energia eolica cioè quella prodotta dal vento.
Nella stratosfera vi è un’elevata concentrazione di ozono importante perché funziona come un filtro che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette emanate dal Sole, che altrimenti sarebbero troppo forti, e allo stesso tempo aiuta a produrre quell’effetto serra che non è affatto nocivo di per sé, ma anzi aiuta a riscaldare il nostro pianeta.