Erasmus Francia 2024
Siamo partiti il 18 novembre di mattina alle 8 dalla scuola con un pulman.
Il viaggio è durato circa 7 ore.
Il viaggio non è stato tanto faticoso e abbiamo fatto solo due fermate. Appena arrivati in hotel ci siamo sistemati nelle stanze. Io in stanza ero con Matteo Peruzzi e Tommaso Terrazzi.
Dopo esserci sistemati siamo andati un po’ in giro per la città. Il giorno dopo ci siamo alzati verso le 6:30 e alle sette abbiamo fatto colazione e poi ci siamo messi in cammino per la scuola. Appena arrivati a scuola gli alunni francesi si sono presentati e abbiamo fatto un lavoro a gruppi descrivendo le cose che ci piacciono, che non ci piacciono ecc…
Stavamo a scuola fino all’una anche se in Francia si esce da scuola il pomeriggio. Dopo essere usciti da scuola andavamo a pranzare in un parco e giravamo un po’ per la città. La sera cenavamo alle 20 e si scendeva al piano terra alle 7:30 e ci mettevamo in dei tavoli e nel nostro quadernino si scrivevano le attività svolte durante la giornata.
Il mercoledì le scuole erano chiuse perché era il giorno di riposo, ed era stato organizzato di andare a Monaco. Siamo partiti alle 9 di mattina e verso le 10 eravamo arrivati. Dopo essere usciti dal pulman siamo andati al museo Oceanografico.
Verso le 14 ci siamo fermati in una piazza a pranzare e si è visitato il paese. Abbiamo visto gli yacht, le auto di lusso passare, e si è visto anche il casinò. Il giorno dopo siamo ritornati a scuola ed insieme agli studenti francesi siamo andati a fare un giro per la città. Dopo aver pranzato, gli studenti francesi sono tornati a scuola, noi siamo andati a stare un po’ sulla costa del mare e poi ci siamo incamminati per l’hotel.
Il giorno dopo che era venerdì siamo andati per l’ultimo giorno a scuola e venivamo divisi in coppie con un foglio dove c’era scritto le classi dove dovevamo andare ogni cambio d’ora.
L’ultima ora eravamo in quattro in segretaria e la segretaria che sapeva parlare italiano ci ha spiegato come funzionano le scuole in Francia, quante vacanze hanno, e quante ore stanno a scuola.
Dopo questa esperienza ho capito che ci sono molte differenze tra le scuole italiane e francesi, per esempio i francesi hanno molte vacanze, ma stanno a scuola finno a pomeriggio.
L’ultimo giorno prima di partire siamo andati a visitare la città, e la sera si è andati in qualche negozio di Nizza e il giorno dopo siamo partiti per tornare.
Kapo Tomas 3B
Esistono due certificazioni maggiormente diffuse a livello mondiale che ci parlano di una gestione sostenibile del patrimonio boschivo del pianeta.
La più famosa isola di plastica di trova nell’Oceano Pacifico ed è nota come Great Pacific Garbage Patch2. È la più antica al mondo, la sua esistenza è stata ufficializzata nel 1997, ma la sua presenza era già nota dagli anni ’70. È anche l’isola di plastica più grande, con una superficie stimata pari a quella della penisola iberica. Nessuno sa quanti detriti siano presenti e compongano il Great Pacific Garbage Patch, anche perché è troppo esteso per permettere un’accurata misurazione. Inoltre, non tutta la spazzatura galleggia sulla superficie, i detriti più densi possono affondare per diversi centimetri o anche metri sotto la superficie, il che rende l’area del vortice quasi impossibile da misurare.
Il Villaggio di Babbo Natale si trova a Rovaniemi, in Finlandia. Babbo Natale ha fatto della Lapponia, nel nord della Finlandia la sua casa da secoli e il Circolo Polare Artico gli sta a cuore proprio perché molti segreti del Natale affondano le loro radici in questo luogo magico. Il Villaggio di Babbo Natale è una destinazione adatta per le famiglie, con tantissime cose da vedere e da fare e per tutte le età.
Terra di Sami, aurore boreali soli di mezzanotte, la Lapponia è un luogo indimenticabile a due passi dal Circolo Polare Artico.
Le pale eoliche producono l’energia eolica cioè quella prodotta dal vento.
Nella stratosfera vi è un’elevata concentrazione di ozono importante perché funziona come un filtro che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette emanate dal Sole, che altrimenti sarebbero troppo forti, e allo stesso tempo aiuta a produrre quell’effetto serra che non è affatto nocivo di per sé, ma anzi aiuta a riscaldare il nostro pianeta.