Che bello suonare il pianoforte
Sono Serena della 1B e vi parlerò del mio amore per la musica. Inizio dicendo che la musica è davvero bella, ho come tutti delle preferenze, ma la musica in generale è qualcosa di speciale, di artistico e mi rende serena. Quando avevo cinque o sei anni ascoltavo già la musica classica di compositori come Beethoven e ne andavo matta!
Ho sempre adorato cantare e ascoltare canzoni, ma ho un debole per la musica classica. E fu così che in seconda elementare decisi di iniziare a suonare il pianoforte! Questo strumento è semplicemente perfetto, semplice da imparare a suonare perché le note sono tutte lì! Ho anche delle belle manone, quindi non ho mai avuto grandi difficoltà. Il pianoforte è in grado di rendere anche una canzone insignificante qualcosa di aggraziato e amabile. Ho avuto per tre anni un’insegnante russa, poi a causa del Covid lei ha smesso di insegnare alla mia scuola, quindi in quinta ho preso lezioni da un’altra docente. Anche questa, però, ha avuto dei problemi, quindi a inizio prima media ho avuto un altro insegnante ancora, stavolta uomo.
Però anche con questo terzo insegnante le cose non andavano lisce: stava intraprendendo la carriera da pianista, i suoi impegni erano frequenti e a lezione non c’era quasi mai! Un giorno disse che non poteva più insegnare perché aveva fin troppe cose da fare e quindi tornò la mia insegnante dell’anno precedente. Tuttora è lei che mi fa lezione e che mi sta preparando per il saggio finale, previsto per il 28 maggio.
I brani che so suonare al momento sono uno che si chiama “Scherzo”, collegato a un altro mini-brano chiamato “Trio”, e sto suonando anche la famosa “Per Elisa”. Lo so, forse non si tratta di un testo originale, ma studio pianoforte da cinque anni e “Per Elisa” è il brano che, in assoluto, volevo da sempre imparare. Adesso che lo sto studiando non sapete quanto mi dà fastidio quando qualcuno dice: “Oh Beethoven? Ah sì, so suonare la sua canzone!” E poi, le uniche e misere note che sa fare solo 9. E la mano sinistra? E il testo della canzone? L’hai mai davvero ascoltata per intero? Non sopporto l’ignoranza musicale. La musica è arte.
Serena Bigiarini 1B
Esistono due certificazioni maggiormente diffuse a livello mondiale che ci parlano di una gestione sostenibile del patrimonio boschivo del pianeta.
La più famosa isola di plastica di trova nell’Oceano Pacifico ed è nota come Great Pacific Garbage Patch2. È la più antica al mondo, la sua esistenza è stata ufficializzata nel 1997, ma la sua presenza era già nota dagli anni ’70. È anche l’isola di plastica più grande, con una superficie stimata pari a quella della penisola iberica. Nessuno sa quanti detriti siano presenti e compongano il Great Pacific Garbage Patch, anche perché è troppo esteso per permettere un’accurata misurazione. Inoltre, non tutta la spazzatura galleggia sulla superficie, i detriti più densi possono affondare per diversi centimetri o anche metri sotto la superficie, il che rende l’area del vortice quasi impossibile da misurare.
Il Villaggio di Babbo Natale si trova a Rovaniemi, in Finlandia. Babbo Natale ha fatto della Lapponia, nel nord della Finlandia la sua casa da secoli e il Circolo Polare Artico gli sta a cuore proprio perché molti segreti del Natale affondano le loro radici in questo luogo magico. Il Villaggio di Babbo Natale è una destinazione adatta per le famiglie, con tantissime cose da vedere e da fare e per tutte le età.
Terra di Sami, aurore boreali soli di mezzanotte, la Lapponia è un luogo indimenticabile a due passi dal Circolo Polare Artico.
Le pale eoliche producono l’energia eolica cioè quella prodotta dal vento.
Nella stratosfera vi è un’elevata concentrazione di ozono importante perché funziona come un filtro che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette emanate dal Sole, che altrimenti sarebbero troppo forti, e allo stesso tempo aiuta a produrre quell’effetto serra che non è affatto nocivo di per sé, ma anzi aiuta a riscaldare il nostro pianeta.