Le chiese di Arezzo
Sabato 26 novembre siamo andati in gita ad Arezzo per visitarne le chiese.
Come prima tappa ci siamo recati a San Domenico che ha solo una navata.
La prof ci ha spiegato che è di stile romanico, perché la facciata, come si può subito notare all’entrata, è semplice e spoglia. Il materiale con cui è stata costruita è la pietra arenaria serena. È stato scelto proprio questo materiale perché tipico del nostro territorio ed economico, anche se non resiste molto bene all’azione erosiva degli agenti atmosferici.
All’interno si possono ammirare numerosi affreschi, ormai deteriorati e restaurati diverse volte. Anni fa erano presenti anche delle cappelle che, però, furono poi eliminate. In questa chiesa è custodito un importante crocifisso dell’artista Cimabue risalente a prima del 1265, data nella quale, il papa non aveva ancora proibito di rappresentare il crocifisso con i piedi separati, dato che si era scoperto che per le crocifissioni si usassero solo tre chiodi. Nel crocifisso si possono notare le figure di Dio padre, Maria e San Giovanni apostolo.
In fondo alla chiesa è stato realizzato un dipinto dall’artista Spinello che rappresenta Gesù crocifisso con accanto Maria, San Domenico, San Giovanni e un Santo il cui viso non si è conservato. Si può capire che quest’ultimo sia San Nicola, poiché tiene in mano tre palline d’oro presenti nella sua leggenda. Rappresenta l’antenato di babbo Natale e non è, tuttavia, molto venerato nella nostra regione.
Successivamente ci siamo recati al Duomo di Arezzo, la cui facciata è più decorata di quella precedente ed è dello stesso materiale. Presenta una porta laterale che vi fu collocata durante la lunga costruzione della cattedrale (dal 1200 al 1900) ritardata anche a causa della peste.
La chiesa è stata costruita con tre navate su cui si sviluppano molti incavi dedicati a dei santi. All’interno abbiamo visitato la cappella della Madonna del Conforto, dove è collocata anche una terracotta di Andrea della Robbia, e una cupola su modello del Pantheon. Dietro e vicino all’altare sono conservate alcune reliquie di san Donato e di papa Leone X.
La successiva chiesa che abbiamo visitato è stata la Pieve nella cui entrata, in alto, è scolpito un calendario lunare. Questa chiesa presenta tre navate e un presbiterio alto. La parte al di sotto di esso è chiamata Cripta, il luogo dove è conservato il corpo di un monaco e il busto di San Donato. Dal presbiterio, a cui si accede attraverso una scalinata, si può ammirare un trittico e la cupola del soffitto realizzata in legno.
Nella navata sinistra è presente un piccolo vano dove c’è un pozzo da cui i fedeli attingevano l’acqua per il battesimo. Questo sacramento, però, veniva imposto nel fonte battesimale situato sulla navata destra della chiesa. Questo perché il battesimo veniva fatto a immersione agli adulti.
L’ultima chiesa a tre navate che abbiamo visto è stata la Badia, dove è dipinta una cupola che, se osservata da un punto preciso indicato nel pavimento con un segno dorato, dà uno stupefacente effetto di profondità e sembra perfettamente reale.
Chiara Sbrighi, Noemi Lapini 2B