Petite
Questo libro mi è piaciuto tantissimo, anche se a volte è un po’ difficile da capire perché ci sono molti flasback.
La storia parla di una ragazza, Nuck, che è anoressica cioè ha grandi problemi con il cibo e odia mangiare. Non le piace nessun cibo e ha paura che gli altri la giudichino per il suo fisico. All’inizio il dottore le dice che se non avesse preso un po’ più di peso la avrebbero dovuta ricoverare in un istituto dove l’avrebbero fatta mangiare per forza finché non avesse raggiunto il peso imposto.
Lei allora si decide a provare a mangiare più che può, ma non ci riesce, allora provava a vomitare tutto senza farsi sentire da nessuno. A quel punto, visto che il peso non lo acquista, viene mandata in quel centro dove si trovava però molto male; veniva perfino insultata per i suoi comportamenti. Le mancavano tanto i sui genitori, così alla fine si decide di mangiare tutto quello che le veniva offerto.
Le infermiere non cambiano però atteggiamento nei suoi confronti. Il giorno che raggiunse il peso chiesto la fecero uscire.
Nuck nel romanzo ripenso a quel ricovero a quando venne adottata a come fosse stata bene con la nuova famiglia.
Quando crebbe andò alle superiori e si innamorò per la sua prima volta di un ragazzo della sua classe, anche se ne rimase delusa.
Suo nonno abitava abbastanza vicino alla scuola e lei andava a trovarlo spesso. I giorni passavano e Nuck andava sempre più spesso a trovare il nonno.
Alla fine succede una cosa per niente prevedibile e che lascia il finale un po’… aperto.
Il libro è interessante, ma bisogna stare attenti ai passaggi di scena e di tempo, altrimenti può un poco confondere. Comunque è una bella storia
Alessia Benigni 2B