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Libera la fantasia con gli albi illustrati

Libera la fantasia con gli albi illustrati e… attenzione ai dettagli!

Io, Niccolò B. e Mattia ci siamo soffermati a leggere un albo illustrato, cioè un libro con tante immagini e poche parole. Questo albo si intitola Il paese dei mostri selvaggi e parla di un ragazzo di nome Max che nelle prime immagini indossa un costume da lupo e inizia a combinare così tanti di quei guai che la madre lo spedisce direttamente a letto senza cena. Da quando il ragazzo entra in camera le immagini cambiano, infatti la camera si trasforma piano piano in una foresta. All’inizio il ragazzo è sorpreso e, voltandosi, vede una barca con il suo nome scritto sulla prua. Sale in barca e si avventura in alto mare, arrivando così in un’altra foresta. Qui incontra dei mostri e all’inizio tutti hanno paura a vicenda, ma pian piano, col passare dei giorni, diventano amici e ben presto Max diventa il loro re. Ma dopo pochi giorni e dopo essersi divertito con i mostri, Max ha nostalgia di casa e torna indietro; quando rientra in camera vede che la sua cena è pronta sul tavolo. Ha sognato o forse si è trattato della sua immaginazione, perché con la fantasia si può arrivare ovunque (Samuele).

Osservando il libro Il paese dei mostri selvaggi ho notato tanti dettagli, ad esempio il protagonista travestito da lupo che aveva fatto cose che non doveva e viene mandato in camera senza cena, poi quando arriva la barca ci sale e viaggia in mare. In una immagine c’era la mezza luna e in un’altra immagine delle pagine dopo la luna piena, quindi è passato un po’ di tempo tra una scena e l’altra. Anche nel viaggio di ritorno si vedono diverse fasi della luna, vuol dire che il tempo è passato (Niccolò).

Ho sfogliato il libro, ho visto Max che ritornava a casa e ho notato che aveva la cena sul tavolo; la mamma gli aveva portato anche una pianta di fiori come per scusarsi e ho visto che Max stava sorridendo togliendosi il cappuccio da lupo perché era ritornato a casa e aveva capito che era la sua immaginazione. Ho notato che Max prima del suo viaggio aveva costruito una specie di capanna e a casa aveva immaginato di essere in una foresta con dei mostri perché le corde erano come i rami e lo sgabello dove si siede è come quello del sogno (Mattia)