Inquinamento
L’inquinamento ambientale è la causa dei rifiuti gettati sui mari o per terra dove c’è la natura e può creare
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Esistono due certificazioni maggiormente diffuse a livello mondiale che ci parlano di una gestione sostenibile del patrimonio boschivo del pianeta.
Le due certificazioni sono:
La certificazione FSC, i cui standard si basano sui 10 Principi e 70 Criteri (Principles & Criteria, P&C), è rivolto a chi opera nell’ambito della gestione delle foreste e ha lo scopo di assicurare che vengano gestite nel rispetto di rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
La certificazione PEFC è una certificazione forestale che si basa sul principio della rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste certificate ed è rivolto alle aziende che trasformano i prodotti derivati dal legno
La più famosa isola di plastica di trova nell’Oceano Pacifico ed è nota come Great Pacific Garbage Patch2. È la più antica al mondo, la sua esistenza è stata ufficializzata nel 1997, ma la sua presenza era già nota dagli anni ’70. È anche l’isola di plastica più grande, con una superficie stimata pari a quella della penisola iberica. Nessuno sa quanti detriti siano presenti e compongano il Great Pacific Garbage Patch, anche perché è troppo esteso per permettere un’accurata misurazione. Inoltre, non tutta la spazzatura galleggia sulla superficie, i detriti più densi possono affondare per diversi centimetri o anche metri sotto la superficie, il che rende l’area del vortice quasi impossibile da misurare.
Le isole di plastica RAI Scuola
Il Villaggio di Babbo Natale si trova a Rovaniemi, in Finlandia. Babbo Natale ha fatto della Lapponia, nel nord della Finlandia la sua casa da secoli e il Circolo Polare Artico gli sta a cuore proprio perché molti segreti del Natale affondano le loro radici in questo luogo magico. Il Villaggio di Babbo Natale è una destinazione adatta per le famiglie, con tantissime cose da vedere e da fare e per tutte le età.
Terra di Sami, aurore boreali soli di mezzanotte, la Lapponia è un luogo indimenticabile a due passi dal Circolo Polare Artico.
Si trova nell’Europa del Nord distribuita nelle regioni settentrionali di Norvegia, Finlandia e della penisola di Kola in Russia.
Nel 1996 un’area di 9.600 chilometri quadrati chiamata Lapponia, regione di Lapponia o Area lappone e situata nella parte svedese della Lapponia è stata inserita fra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il 95% di questa regione è protetta come parco nazionale o riserva naturale.
Greta Thunberg, giovane attivista contro il cambiamento climatico, è conosciuta per aver dato vita a una serie di manifestazioni e di lotte per la tutela climatica che porta avanti grazie al suo carisma e alla sua determinazione.
Grazie a questa iniziativa, i Friday For Future, ha girato per il mondo a sensibilizzare sul tema dei cambiamenti climatici, fino a confrontarsi con i leader di tutto il mondo. Greta Thunberg nel 2019 è stata inserita nella lista degli adolescenti più influenti del pianeta, ottenendo una candidatura per il Nobel per la Pace a soli 16 anni.
William Kamkwamba, il ragazzo che intrappolò il vento per produrre energia e salvare il suo villaggio dalla carestia
A 15 anni realizzò il suo primo mulino a vento per dare energia elettrica alla sua casa
Secondo la sua autobiografia, intitolata “The boy who harnessed the wind” (Il ragazzo che ha imbrigliato il vento), la carestia che colpì il Malawi nel 2002, generata da periodi di grandi siccità e inondazioni provocate dalla deforestazione, costrinse William a lasciare la scuola perché la famiglia non era in grado di permettersi la retta scolastica. Nel tentativo di mantenere la sua educazione, William iniziò a frequentare di nascosto la biblioteca del villaggio. Suo padre, che era diventato un combattente in lotta per ribellarsi contro il governo di allora che lasciava il popolo nella fame, inizialmente ostacolò duramente il figlio nella sua passione e gli impose di lavorare nei campi per aiutare la famiglia.
William, dopo aver letto in biblioteca il libro “Using Energy”, decise di creare una turbina eolica con pezzi di recupero per dimostrare che con il vento si poteva produrre energia.
Le pale eoliche producono l’energia eolica cioè quella prodotta dal vento.
È una fonte di energia tra le più stabili durante l’anno, ma può avere delle oscillazioni nel corso del tempo (su base giornaliera, oraria o stagionale) dovute alla variabilità della presenza del vento. Di solito è sfruttata per fornire fino al 20% della domanda totale di energia elettrica. Se la produzione è superiore, è necessario dotarsi di un sistema di stoccaggio e di accumulo.
Nella stratosfera vi è un’elevata concentrazione di ozono importante perché funziona come un filtro che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette emanate dal Sole, che altrimenti sarebbero troppo forti, e allo stesso tempo aiuta a produrre quell’effetto serra che non è affatto nocivo di per sé, ma anzi aiuta a riscaldare il nostro pianeta.
A causa dell’inquinamento, le sostanze rilasciate da decenni hanno innescato una reazione con le radiazioni ultraviolette che ha progressivamente distrutto una buona parte dell’ozono presente nella stratosfera.
Questo assottigliamento di concentrazione del gas ha portato, soprattutto nel Polo Sud, alla formazione del cosiddetto buco dell’ozono, ossia un’area estesa dell’atmosfera interessata dalla notevole riduzione del livello di ozono.
Sono moduli speciali che sfruttano l’energia solare naturalmente prodotta dal sole per produrre elettricità. Si tratta di pannelli rettangolari composti da vari moduli assemblati all’interno dei quali ci sono celle fotovoltaiche in grado di trasformare la luce solare in energia.
Di solito vengono installati sulle coperture degli edifici, ovvero, dove sono raggiunti più facilmente dai raggi solari in tutte le ore del giorno. In genere, i pannelli sono realizzati in silicio cristallino. Tuttavia, sono in fase di studio anche altri materiali e ulteriori possibilità per migliorarne ulteriormente l’efficienza.
“È stato solo per amore che l’ho uccisa, e mentre il sangue le usciva dalla gola non mi sembrava neanche lei. Sembrava un’altra, una lontana che non potevo avere, che non avrei avuto mai. E con quei occhi spalancati mi guardava fisso e non diceva una parola.”